La cosa peggiore che può capitare ad un uomo che trascorre molto tempo
da solo è quella di non avere immaginazione. La vita, già di per sè noiosa
e ripetitiva, diventa in mancanza di fantasia uno spettacolo mortale.
da solo è quella di non avere immaginazione. La vita, già di per sè noiosa
e ripetitiva, diventa in mancanza di fantasia uno spettacolo mortale.

L’ambientazione diventa co-protagonista del film grazie a scelte cromatiche, prospettiche e di luci, che ci riportano all’essenza di quelli che il filosofo francese Marc Augé ha definito i nonluoghi, simboli freddi e anonimi del nostro mondo contemporaneo.
Alla raffinatezza stilistica sul piano visivo corrisponde la rappresentazione di una storia emotivamente potente e disturbante che smuove emozioni viscerali e profonde, scongelando sentimenti trattenuti da tempo e andando a riempire quel vuoto pieno di significati che è la sintesi della vita sospesa e non vissuta di Titta di Girolamo, il protagonista con un nome anonimo tanto quanto la sua esistenza. La bravura di Servillo sta nel creare un personaggio che nonostante l'apparente imperscrutabile freddezza ti arriva dritto al cuore, favorendo un’identificazione immediata, fino a quel climax finale, malinconico e devastante, che ti colpisce duramente come un pugno nello stomaco.
Alla raffinatezza stilistica sul piano visivo corrisponde la rappresentazione di una storia emotivamente potente e disturbante che smuove emozioni viscerali e profonde, scongelando sentimenti trattenuti da tempo e andando a riempire quel vuoto pieno di significati che è la sintesi della vita sospesa e non vissuta di Titta di Girolamo, il protagonista con un nome anonimo tanto quanto la sua esistenza. La bravura di Servillo sta nel creare un personaggio che nonostante l'apparente imperscrutabile freddezza ti arriva dritto al cuore, favorendo un’identificazione immediata, fino a quel climax finale, malinconico e devastante, che ti colpisce duramente come un pugno nello stomaco.